Niente bis per l’Eurovillage “La musica non si spegnerà”
15 May, 2023
Si chiudeva esattamente un anno fa l’Eurovision a Torino e, assieme al celebre format televisivo che andava in onda dal PalaAlpitour, si concludeva anche l’esperienza dell’Eurovillage, il festival parallelo e gratuito che aveva invaso il parco del Valentino.
Una manifestazione così riuscita e partecipata che il sindaco, di fronte alla proposta di ripetere ogni anno un festival di quel tipo, aveva risposto dal palco: «Ce la metteremo tutta, Torino resti capitale della nostra musica».
Un anno dopo un festival in quella forma — gratuito, di molti giorni e con un numero impressionante di artisti chiamati a esibirsi — non si è più visto a Torino. «Ma non è detto che fosse quella la formula da replicare. Anzi credo che la promessa da mantenere sia cercare di valorizzare quell’esperienza in altre forme: il dialogo è aperto», precisa Francesco Astore, responsabile artistico dell’Eurovillage 2022.
«Quello che a mio avviso va fatto è non importare né creare nuovi eventi ma patrimonializzare e valorizzare quelli che ci sono, che sono tanti e di ottimo livello», incalza Maurizio Juni Vitale, presidente di Turismo Torino oltre che imprenditore musicale che ha creato il Kappa FuturFestival, che porta migliaia di persone a Torino da 110 nazioni del mondo.
Ed è una posizione condivisa anche dall’assessore comunale ai Grandi eventi, Mimmo Carretta: «Sul palco dell’Eurovillage è iniziata la rinascita di Torino — dice — ma a Torino c’erano e continuano ad esserci iniziative consolidate che vanno inserite in uno stesso palinsesto: quello di un festival lungo 8 mesi. Basti pensare a Flowers, Sonic, Kappa FuturFestival, Jazz Festival, Todays, Club to Club… E bisogna includere anche il concerto in piazza di capodanno. Il Comune sostiene tutte quelle iniziative».
D’altra parte sono passati gli anni in cui si portavano grossi nomi ad esibirsi gratuitamente in città. «Il concetto di gratuito per il pubblico, non è tale per la collettività: un concerto pagato dall’amministrazione pubblica è un evento che viene pagato da tutti, anche da coloro che non sono interessati. Piuttosto io insisterei per eventi a prezzi accessibili. E ci sono molti modi per una pubblica amministrazione per contribuire a un evento oltre alla pura sovvenzione: i trasporti, le agevolazioni, la formazione del personale… Noi siamo felicissimi di collaborare con chiunque possa dare un aiuto», continua Vitale. La musica gratuita, in ogni caso non è scomparsa: è tornata per le finali Atp a novembre, per esempio.
«E ci possono essere molte altre occasioni — conclude Astore — Per esempio si potrebbero creare delle collaborazioni tra gli enti pubblici e i festival organizzati da privati per allargare l’offerta. E poi si deve continuare a sfruttare le occasioni che si presentano — Con un pensiero: nel 2025 ci saranno le Universiadi a Torino. Quale opportunità migliore…».
