Kappa FuturFestival, un gemellaggio musicale fra Torino e Berlino

Huffington Post

7 Luglio, 2017

Dieci milioni di euro. È quanto gli organizzatori del Kappa FuturFestival di Torino (8-9 luglio) stimano come indotto generato e trattenuto dalla città grazie al loro evento, arrivato ormai alla sesta edizione. Tre palchi, 45 dj, 36mila presenze stimate: se si prendono questi numeri e li si mettono accanto a quelli di altre rassegne come il Movement (ad ottobre scorso 17mila spettatori) e il ClubToClub (a novembre 45mila spettatori) ecco che è viene facile dire che il capoluogo piemontese sia il punto di riferimento della musica elettronica in Italia.

Che la techno e l’elettronica piacciano o meno, è oggettivo che si parli di un business in continua crescita. Lo sa bene Berlino che oltre a progettare un museo dedicato alla musica techno ed aver preposto sgravi fiscali per il suo club più famoso, il Berghain, ha coniato una nuova parola per tutti quei turisti che utilizzano linee low-cost per partire dal proprio paese e gustarsi una delle tante serate che iniziano il sabato sera e finiscono il lunedì mattina: gli easyjetters.

Per la capitale tedesca il clubbing è una ricchezza, non un problema da risolvere. Non a caso il suo ultimo slogan per attrarre turisti è “Berlin 24/7”, ovvero Berlino 24 ore su 24, 7 giorni su 7. La città è sempre viva. E per viva, di notte, si intende club.

Sia l’amministrazione comunale che i torinesi, pubblico e imprenditori, da diversi anni hanno preso la capitale tedesca come punto di riferimento per sviluppare una cultura artistica e musicale un tempo underground e ora più che mai di massa. Il gemellaggio stretto tra le due città nel 2015 ha ufficializzato questa relazione portando Torino progetti universitari, concerti, conferenze e tanti altri eventi (tra cui la mostra fotografica di Sven Marquardt, il celebre buttafori del già citato Berghain).

Sarà per le simili condizioni meteo (ma non identiche, purtroppo, lo dice chi scrive, berlinese dal 2009), sarà per i tanti edifici industriali abbandonati alla ricerca di una nuova vita (il capannone di 600mq accanto al Parco Dora usato per il Kappa Festival ne è un esempio), sarà per il carattere stesso dei torinesi, proverbialmente riservati così come sostanzialmente individuale è il piacere di ballare la musica elettronica, ma l’affinità tra le due città sta reggendo alla prova del tempo.

Quest’edizione del Kappa Festival la conferma: il nome più atteso è quello di Paul Kalkbrenner, il dj diventato celebre in tutto il mondo per aver interpretato il protagonista nel film Berlin Calling. Se non bastasse, oltre a lui, ci sarà anche Sven Vath, un altro pezzo da ’90 della techno tedesca e Nina Kraviz, forse la dj donna più famosa al mondo, russa, ma berlinese d’adozione.

By Andrea D’Addio

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