Il successo del Kappa FuturFestival manifestazione da valorizzare in città
8 Luglio, 2022
Luglio, col bene che ti voglio, a Torino è iniziato col botto : ovvero con lo straordinario weekend del Kappa FuturFestival, che prodotto da Movement ha portato al Parco Dora una quantità ancora una volta incredibile di pubblico (85.000 presenze) proveniente non solo dalle Valli di Lanz o ma (udite udite) da ben 105 paesi tra europei ed extra, dal Canada al Giappone agli USA all’Australia passando addirittura per la Corea del Sud, l’India, il Kuwait, la Nuova Zelanda e le Antille Olandesi. Con una line-up di livello assoluto che nel giro di tre giorni e tre notti ha vis to alternarsi alle consolle allestite su quattro palchi settanta dj tra cui nomi ormai leggendari – a cominciare da Carl Cox, Derrick Carter e Ricardo Villalobos – e autentici fuoriclasse come Amelie Lens o Danny Tenaglia, il Kappa FuturFestival (inserito dalle riviste specializzate tra le più importanti manifestazioni di musica elettronica al mondo, e vincitore ne12019, ultima edizione pre-pandemia, del Dj Awards come “Best International Festival”) ha perfino aggiunto una giornata alle due cui ci aveva abituati, riempiendo con la sua tribù che balla ogni spazio disponibile all`interno di un parco che è anche una sorta dí splendido monumento in fatto di archeologia industriale. Che cosa possiamo aggiungere, dopo esserci complimentati con Maurizio Vitale e la sua squadra per un risultato simile? Beh, semplice: che il famoso “festival di livello internazionale”, di cui si è ampiamente favoleggiato all’indomani dell’ubriacatura da Eurovision, a Torino (sorpresa!) c’è già. Ed è per l’appunto il Kappa FuturFestival. Non essersene accorti fin qua ha in effetti un che di bizzarro. Ma perseverare nel non accorgersene sarebbe l’ennesima, tragica riprova autolesionismo torinese. Urge dunque aprire gli occhi, dopo che Carl Cox & co. ci hanno aperto le orecchie.
