Kappa Futur 2019: 5 artiste che abbiamo sentito al festival
24 Luglio, 2019
Il racconto dell’ottava edizione di Kappa Futur, il festival torinese dedicato alla musica elettronica, tra gender equality, sostenibilità ambientale e tecnologia all’avanguardia
Proprio nei giorni in cui – non senza polemiche – è rimbalzata sui media la notizia che il prossimo Salone dell’Auto si terrà in Lombardia, e non più a Torino, gli abitanti della città sabauda si sono potuti consolare con il Kappa FuturFestival, e con la sensazione che Torino sia ancora la capitale italiana della musica elettronica. Tant’è, quest’anno la rassegna prodotta da Movement Entertainment ha portato al Parco Dora 70.000 appassionati, registrando un record assoluto di presenze internazionali, con un pubblico proveniente da oltre cento nazioni.
Con la sua programmazione diurna – i set iniziano presto a mezzogiorno e finiscono tassativamente a mezzanotte – Kappa FuturFestival è il pranzo di gala italiano dedicato alla musica house e techno. E, come ogni pranzo di gala che si rispetti, a essere invitati sono tutti i più grandi esponenti della scena. Carl Cox, Derrick May, Richie Hawtin, Apollonia e il caro Jamie Jones erano solo alcuni tra gli headliner di questa ottava edizione. Scorrendo la programmazione, però, a saltare subito all’occhio era la nutrita rappresentanza di dj donne, tra grandi nomi della scena internazionale e volti emergenti, di cui siamo sicuri sentiremo parlare a lungo.
Una line-up a forti tinte rosa – anche se le artiste erano vestite prevalentemente di nero – che è un deciso segnale al mondo della musica, dove la gender equality è ancora una chimera. E se nell’anno in cui al Concertone del Primo Maggio, organizzato dai sindacati a Roma, non era presente neanche una donna solista, il fatto che Kappa schieri una compagine così ben assortita di produttrici donne è la riprova che l’elettronica è l’avanguardia non solo artistica, ma anche culturale dell’industria musicale. Una scelta importante, supportata anche da Pioneer DJ, da sempre impegnato a promuovere la diversità all’interno del mondo della musica.
Come spiega il General Manager del brand Mark Grotefeld: “È importante per noi continuare a lavorare a stretto contatto con partner che sviluppano progetti formativi per incoraggiare e ispirare una maggiore partecipazione femminile. Ci sono tante artiste donne davvero talentuose nel panorama della musica elettronica e vogliamo che possano emergere in un settore in cui la presenza maschile è ancora quella dominante. Per raggiungere questo obiettivo, stiamo collaborando con associazioni, piattaforme e organizzazioni che supportano le donne per aiutarle a esprimere la loro creatività e le loro idee, e che creino soluzioni per colmare questo gender gap”.
Tra queste organizzazioni e piattaforme naturalmente primeggia KFF, con cui Pioneer DJ ha rinnovato per il terzo anno consecutivo una partnership importante, consolidandosi come Official Technical Equipment Partner. Il brand non solo ha curato l’allestimento dei quattro palchi del festival, ma ha anche realizzato una nuova area di interazione per artisti e appassionati, dove provare in anteprima le ultime novità, come il VR di Tribe – non ancora in commercio – che permette di apprendere l’arte del djing attraverso la realtà virtuale e rappresenta un valido strumento per esercitarsi senza la necessità di avere un supporto fisico a disposizione.
Insomma, tra innovazione creativa e investimenti nell’entertainment, Pioneer DJ continua a guardare al futuro. Così come Kappa Futur, che oltre alla musica elettronica, alle arti visive e alla tecnologia all’avanguardia, ha dedicato parecchia attenzione al tema ambientale: abolite le cannucce e grazie al progetto TRASHed, portato a Torino dalla collaborazione con Global Inheritance – organizzazione no profit presente anche a Coachella -, la raccolta differenziata dei rifiuti del festival da quest’anno è stata particolarmente smart.
Tutte le artiste donne che abbiamo sentito al Kappa
Nina Kraviz, 38 anni, russa. Rimarrà nella storia del Kappa Futur il set dalle sorprendenti sonorità psytrance con cui la dj e producer siberiana domenica è riuscita a incantare il pubblico dello Jäger Stage.
Charlotte de Witte, 27 anni, belga. Qualche giorno prima del Kappa Futur l’artista di Gand aveva annunciato il lancio della sua nuova label, KNTXT. Quale modo migliore per festeggiare se non con un grandioso set al tramonto?
The Black Madonna, statunitense, 41 anni. L’artista nativa del Kentucky, ma foriera del sound di Chicago, ha raccolto al Burn Stage il testimone di Seth Troxler. E il suo closing set, come d’abitudine, non ha deluso le aspettative del pubblico.
Dana Ruh, tedesca. Alle 16.30, sotto il sole cocente che infiammava Torino, faceva davvero caldissimo. A mitigare la temperatura percepita ci ha pensato Dana, con due ore di freschissima selezione dal tipico gusto berlinese.
Amelie Lens, 29 anni, belga. Dato il forfait all’ultimo minuto di Peggy Gou, la stacanovista Amelie ha infiammato i 70.000 presenti con un doppio set in entrambi i giorni del festival. Con la consueta energia e grinta che la contraddistinguono.
By Dario Buzzacchi
Articolo originale qui.
