Di Torino colpisce soprattutto la compostezza del suo skyline circondato da imponenti vette alpine. Il capoluogo piemontese si presenta come una città dal fascino unico, dove sono passati imperatori, sono nati regni, in cui il potere ha lasciato segni indelebili. Torino è oggi una metropoli che guarda al proprio passato puntando al futuro con l’ambizione di una una città che da piccolo villaggio pedemontano è divenuta la capitale di un regno e di una nazione, per poi trasformarsi in capitale del cinema e dell’automobile.

Il suo sapore è a metà strada tra la sobrietà e il lusso tipico della città ottocentesca con un aspetto vitale e giovane dato dai molti locali (bar e vinerie), che da Piazza Castello, storico salotto torinese, proliferano in tutta la città.

Tesori imperdibili della città sono i palazzi che hanno fatto la storia del capoluogo subalpino, per secoli cuore del Regno dei Savoia e teatro dell’Unità nazionale. Imponenti sono le dimore in cui hanno soggiornato re e nobili dell’epoca.

“TORINO È LA CITTÀ PIÙ PROFONDA, PIÙ ENIGMATICA E PIÙ BELLA, NON D’ITALIA MA DEL MONDO.”

Giorgio de Chirico

PARCO DORA

Il progetto di Parco Dora è il risultato di una gara internazionale avviata nella primavera 2004; vincitore del concorso è risultato il gruppo diretto da Peter Latz, già autore del parco post-industriale nel Bacino della Ruhr, e costituito da Latz+Partner, Studio Pession Associato, Studio Cappato. Il gruppo italo-tedesco ha progettato un parco che alterna zone strettamente naturalistiche, costituite da grandi prati e spazi alberati, ad altre più antropizzate, che mantengono una forte relazione con gli elementi preesistenti, conferendo loro nuove funzioni. “Si tratta del primo parco post-industriale italiano, dove archeologia industriale, verde urbano, arte, sport e cultura si fondono per restituire alla cittadinanza gli spazi dell’industria pesante. Il simbolo del parco è senza dubbio l’immenso capannone delle Ferriere, il complesso delle acciaierie dove la Fiat produceva la materia prima per i componenti delle auto. Sotto è stata ricavata un’enorme piazza attrezzata con skate park e campetti da gioco, che spesso ospita anche eventi; delle altre acciaierie sono stati conservati solo i pilastri di acciaio e i muri di cemento a formare un grande giardino post-apocalittico. A fare da sfondo le torri di raffreddamento dell’ex centrale termica, palcoscenico per street artist giovani e internazionali. Di fronte alle Ferriere Fiat si trovava una volta la Michelin, oggi completamente rimpiazzata da prati, zone alberate e piste ciclabili: unica sopravvissuta è la grande torre di raffreddamento alta 30 metri”.

Da “Guida al Turismo Industriale” di Jacopo Ibello (Morellini Editore, 2020)