Un concentrato di elettronica: “Nel weekend cinque anni di Kappa. Ci aspettiamo 3 milioni di fan”

La Stampa

3 Luglio, 2020

Juni Vitale rilancia il FuturFestival online domani e domenica

Il Kappa FuturFestival in carne, ossa, techno e sudore si farà a luglio 2021, ma la kermesse non poteva stare proprio nell’anno in cui festeggia il Dj Award conquistato a settembre 2019. Così il fondatore e direttore Juni Vitale, che 12 mesi fa richiamò al Parco Dora 60.000 spettatori da 102 paesi di tutto il mondo, nonchè artefice dell’autunnale Movement e ora indicato dal Comune per la guida di Turismo Torino, si è inventato una celebrazione in streaming: “Per festeggiare l’Award, certo, ma anche per fare un regalo al nostro meraviglioso pubblico e per rendere omaggio ai partner privati e istituzionali. Abbiamo sintetizzato in due blocchi di 6 ore al giorno il meglio delle ultime cinque edizioni, secondo un itinerario empatico. Il risultato è stato istruttivo anche per noi, ci siamo accorti di come anno dopo anno i nostri standard siano cresciuti, a partire dalla cura dell’area”.

Vitale precisa che il mondo dell’elettronica ha caratteristiche proprie, non assimilabili, per esempio, al circuito dei concerti: “Però mancava una figura giuridica sotto cui runirci, così ho appena fondato la Club & Festival Commission Italia, hanno già aderito 3o realtà e altre ci stanno contattando. Vogliamo aprire tavoli di confronto con le istituzioni, solo ragionando insieme si risolvono i problemi, in questa fase così confusa le contrapposizioni non portano a niente. Se finora l’elettronica non è stata considerata cultura, bensì fenomeno riconducibile alla movida e ad altri luoghi comuni, la colpa è nostra che non ci siamo fatti sentire”.

Ad aprile lo scenario era ancora in evoluzione, e il Kappa dialogava con la Città su una possibile edizione autunnale: “Si è capito ben presto che era utopistico, sarebbe stato inutile forzare la mano con capienze ridotte e norme restrittive. Adesso ritengo improbabile persino un Movement a dicembre. Non si poteva fare diversamente, la salute pubblica viene prima di tutto. Un’edizione limitata sarebbe stata in perdita, mentre bilanci sani e promozione del territorio sono dati salienti della nostra cultura d’impresa. In queste fasi occorre preoccuparsi di consolidare l’infrastruttura societaria in vista della vera ripartenza”. Già, il territorio. Per l’indotto, fatto di alberghi, trasporti, ristorazione, shopping un evento come il Kappa è una manna: “Uno studio della Fondazione Symbola, specializzata in materia, ha calcolato che in un anno la somma del Futur e del Movement arriva a 32 milioni di euro di ricaduta per Torino e per il Piemonte“. Ancora sotto il profilo dei numeri, per l’operazione streaming 2020 di questo weekend nei piani del festival ci sarà altro superlavoro per il contagiri: “Tra questa fase di promozione, gli ascolti e le visualizzazioni dello streaming vero e proprio e il successivo ritorno di comunicazione contiamo di venire a contatto con 2 milioni e mezzo, 3 milioni di spettatori”.

Si combatte anche così una sofferenza di compartimento che non può essere soltanto italiana: “Si procede in ordine sparso dal punto di vista geografico, sia in Italia che all’estero. Qui da noi d’estate lavorano un po’ di club con aree e spiagge ampie, quindi soprattutto la Riviera Romagnola, la Sicilia, il Salento e spero la Sardegna. All’estero si spazia tra due estremi, la Serbia che ha liberalizzato quasi tutto e gli Stati Uniti. Laggiù il nostro gemello Movement di Detroit era stato posticipato a settembre, ma i miei colleghi sono pessimisti. Oltre al Covid-19 furoi controllo proprio lì e negli stati limitrofi, di questi tempi ci sono le tensioni razziali e l’ordine pubblico è problematico”.

By Paolo Ferrari.